Programmazione Neurolinguistica

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La Programmazione Neurolinguistica è una metodologia che permette l’individuazione e la conseguente ristrutturazione di schemi mentali disfunzionali attraverso il linguaggio verbale e non verbale. Questo permette l’ampliamento delle mappe individuali generando il cambiamento verso una maggiore consapevolezza e libertà, nella sfera mentale, emotiva, affettiva e comportamentale.

La PNL è il risultato del modellamento dell’eccellenza nella terapia: gli ideatori – Richard Bandler e John Grinder – studiarono e codificarono i modelli linguistici e comportamentali di eminenti terapeuti come Virginia Satir, Milton Erickson e Fritz Perls, giungendo alla loro sintesi e formalizzazione in termini di processo.
Inizialmente utilizzata solo in ambito terapeutico, oggi viene ampiamente applicata nella crescita personale e professionale. nella formazione, nel Coaching, nel business.

Programmazione

Cambiamo il comportamento
riprogrammando il nostro software mentale
per sostituire gli schemi disfunzionali

Neuro

Modifichiamo la nostra percezione
attraverso i cinque sensi per arricchire
la nostra mappa mentale

Linguistica

Sviluppiamo consapevolezza
sulle nostre modalità di organizzazione delle esperienze
attraverso la comunicazione verbale e non verbale

 

IL MODELLO DI COMUNICAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA

Fonte: Time line. La ristrutturazione dell’esperienza temporale con la Programmazione Neurolinguistica – Tad James, Wyatt Woodsmall

Le presupposizioni della PNL

1. Ogni individuo ha due livelli di comunicazione: il livello conscio e quello inconscio.

2. Noi comunichiamo contemporaneamente attraverso il sistema di comunicazione verbale, paraverbale e non verbale. La comunicazione non verbale e paraverbale ha una quota di circa il 93%. Precisamente la quota della gestualità e della mimica (non verbale) è pari a 55% e la tonalità (paraverbale) è pari a 38%. Invece la mera comunicazione verbale, cioè le parole dette, ha un’influenza pari solo al 7% sui nostri interlocutori.

3. Non ci sono errori nella comunicazione; esistono solo risultati ovvero feedback.

4. La persona con la più grande variabilità di comportamento controlla la situazione.
È essenziale avere dei canali sensoriali con filtri aperti e puliti.

5. L’intenzione di ogni comportamento è positiva.

6. La mappa non è il territorio.
Ogni persona reagisce sulla base della propria mappa della realtà, non sulla base della realtà stessa.
La PNL è la scienza del cambiamento e dell’ampliamento di tali mappe.

7. L’uomo analizza ogni soggetto o ogni comportamento con l’aiuto dei cinque canali sensoriali e lo rappresenta in modo sensato nel sistema visivo, uditivo, cenestesico, gustativo e olfattivo.

8. Selezioniamo automaticamente l’opzione migliore che abbiamo a disposizione in un dato momento. Ciò non significa che non ci sia una scelta migliore.

9. È meglio poter scegliere che non poter scegliere ossia: più vasto l’assortimento, meglio è.

10. Per ogni comportamento c’è un contesto nell’ambito del quale il comportamento è opportuno e sensato.
Uno dei più importanti interventi di PNL è riorientare il comportamento.

11. Tutti noi disponiamo di risorse per generare qualsiasi cambiamento desiderato.

12. Se una persona sa fare una certa cosa, è possibile modellare questo comportamento e insegnarlo ad un’altra persona.

13. Chunking – Ognuno può raggiungere tutto se il compito viene suddiviso in pezzi abbastanza piccoli.

14. Rapport significa andare incontro alle persone nel loro modello del mondo.

15. Il significato della nostra comunicazione non sta in quello che diciamo ma nella reazione e nel comportamento generato nell’interlocutore.

16. Attraverso i cinque canali sensoriali – visivo, uditivo, cenestesico, gustativo, olfattivo – possiamo rappresentare il mondo esterno.

Queste presupposizioni manifestano come la PNL sia un modello di comunicazione il quale descrive gli esseri umani come esseri che si costruiscono il proprio modello del mondo (costruzionismo). Gli esseri umani vengono guidati nel loro comportamento da intenzioni positive. Ovviamente le intenzioni positive dell’uno non corrispondono sempre alle intenzioni positive dell’altro.
Gli esseri umani vivono e pensano complessivamente servendosi del loro modello del mondo.
L’individuo stesso è responsabile per il proprio modello comportamentale, per il modo di pensare e di comunicare.

Allo stesso tempo l’individuo si assume anche la responsabilità di un cambiamento di questi modelli.